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Realizzare siti internet, magari dotati di caratteristiche tecniche all’avanguardia, non è più un’arte per pochi adepti com’era agli albori dell’epoca dell’HTML, ma richiede comunque una competenza e una professionalità informatica tipica di un’azienda di software, difficilmente disponibile per un utente finale di media capacità. Chi crea i contenuti delle pagine web, il content manager, che spesso rappresenta la proprietà o la funzione marketing in una piccola o media impresa, si trova perciò a dover sopportare la mediazione degli informatici di professione (interni o esterni) e con essa i costi e soprattutto la scarsa reattività, che vincola seriamente il tempo di messa in produzione di qualunque novità sul proprio sito aziendale. Per questa ragione è di grande interesse per gli utenti anche italiani una nuova tecnologia messa a disposizione gratuitamente da Google con il nome di GoogleSites. Semplice da usare, tradotta anche in lingua italiana, intuitiva e veloce permette di realizzare nell’arco di pochi minuti siti internet dall’aspetto professionale. Per poterla provare basta aver aperto un account Google, gratuito, spesso già posseduto per l’uso della posta elettronica gmail o per il programma di pubblicità su Google AdWords. Accedendo a Sites è raccomandabile fare dapprima un breve tour dell’applicazione e soprattutto vedere i siti di esempio, per farsi un’idea concreta su cosa si può sviluppare con questa tecnologia. Se è vero che la libertà di disegno di contenuti è totale, è anche vero che essa è limitata però ai formati e ai tipi di contenuti pensati dai progettisti: non è utile cercare di forzare la mano per cercare di inserire qualcosa di diverso, perché questi tentativi si risolverebbero in una grande e frustrante perdita di tempo. Un punto di forza importante infatti è il numero limitato delle opzioni tra cui scegliere: a differenza dell’infinita complessità di configurazione di Microsoft, qui le scelte sono davvero poche ed utili, così non è un problema orientarsi e trovarle. Si parte creando il nome del proprio sito (univoco nel mondo, per cui i nomi banali non sono più disponibili): sarà questo il nome visualizzato nell’url, a meno che non si possegga un proprio dominio, e non lo si ridiriga su Sites. In quest’ultimo caso i visitatori non vedranno nella barra dell’url il nome GoogleSites, bensì normalmente il proprio nome. Tutto ciò che viene creato è memorizzato in rete sui dischi di Google: questo è il pregio e al tempo stesso il limite della tecnologia. Lo spazio messo a disposizione è generoso, ma non immenso: è possibile estenderlo con aggiunte a pagamento, oppure creare un secondo, terzo, etc. spazio gratuito con nome diverso.